ARTICOLI E DOCUMENTI CHE DIMOSTRANO LA DIVINITA' DI GESU' CRISTO

martedì 23 aprile 2019

GESU' HA AFFERMATO E' VENUTO PER FARE LA VOLONTA' DEL PADRE SUO

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GESU' HA AFFERMATO E' VENUTO PER FARE LA VOLONTA' DEL PADRE SUO

Giovanni 5: 30; 
30 Io non posso far nulla da me stesso; giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.

Giovanni 6:37-40; 
37 Tutto quello che il Padre mi dà verrà a me; e colui che viene a me, io non lo caccerò fuori,

38 perché io sono disceso dal cielo, non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.

39 E' questa la volontà del Padre che mi ha mandato: che io non perda niente di tutto quello che egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell'ultimo giorno.

40 Questa infatti è la volontà di colui che mi ha mandato: che chiunque viene alla conoscenza del Figlio e crede in lui, abbia vita eterna, e io lo risusciterò nell'ultimo giorno».

Giovanni 8:28-29;
28 Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora saprete che Io Sono e non faccio nulla da me stesso, ma come mi ha insegnato il Padre, così io parlo. 29 Colui che mi ha mandato è con me e non mi ha lasciato solo, perché io faccio sempre le cose che gli sono gradite».

Giovanni 8:46;
Chi di voi mi convince di peccato? Se dico la verità, perché non mi credete?
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GESU' VUOLE OBBEDIRE AL PADRE FINO ALLA MORTE E CHIAMA SATANA SIMON PIETRO CHE VUOLE DISSUADERLO

MATTEO 16: 21-23;
21 Da allora Gesù cominciò a dire apertamente ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei sommi sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risuscitare il terzo giorno. 22 Ma Pietro lo trasse in disparte e cominciò a protestare dicendo: «Dio te ne scampi, Signore; questo non ti accadrà mai». 23 Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».


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GESU' SENZA PECCATO E' L'AGNELLO DI DIO
Giovanni 1: 29-35;
29 Il giorno dopo, Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse: «Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo! 30 Ecco colui del quale io dissi: Dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti, perché era prima di me. 31 Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare con acqua perché egli fosse fatto conoscere a Israele». 32 Giovanni rese testimonianza dicendo: «Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui. 33 Io non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: L'uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo. 34 E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio».
35 Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli .

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GESU' NON AVEVA CONOSCIUTO PECCATO

2Corinzi 5,17-21;
17 Quindi se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove.
18 Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione. 19 È stato Dio infatti a riconciliare a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione. 20 Noi fungiamo quindi da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. 21 Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di Dio.

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GESU' SENZA PECCATO HA SOFFERTO PER NOI
1 Pietro 1: 19-25;
19 È una grazia per chi conosce Dio subire afflizioni, soffrendo ingiustamente; 20 che gloria sarebbe infatti sopportare il castigo se avete mancato? Ma se facendo il bene sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio. 21 A questo infatti siete stati chiamati, poiché
anche Cristo patì per voi,
lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme:
22 egli non commise peccato
e non si trovò inganno sulla sua bocca,
23 oltraggiato non rispondeva con oltraggi,
e soffrendo non minacciava vendetta,
ma rimetteva la sua causa a colui che giudica con
giustizia.
24 Egli portò i nostri peccati nel suo corpo
sul legno della croce,
perché, non vivendo più per il peccato,
vivessimo per la giustizia;
25 dalle sue piaghe siete stati guariti.
Eravate erranti come pecore,
ma ora siete tornati al pastore
e guardiano delle vostre anime.

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GESU' NON COMMISE NESSUN PECCATO

1 Pietro 2: 16-25;
16 Comportatevi come uomini liberi, non facendo uso della libertà come di un pretesto per coprire la malvagità, ma come servi di Dio.

17 Onorate tutti, amate la fratellanza, temete Dio, rendete onore al re.

18 Servi, siate con ogni timore sottomessi ai vostri padroni, non solo ai buoni e giusti, ma anche agli ingiusti,

19 perché è cosa lodevole se uno, per motivo di coscienza davanti a Dio, sopporta afflizioni soffrendo ingiustamente.

20 Che gloria sarebbe infatti se sopportate pazientemente delle battiture, quando siete colpevoli? Ma se sopportate pazientemente delle battiture quando agite bene, questa è cosa gradita a Dio.

21 A questo infatti siete stati chiamati, perché Cristo ha sofferto per noi, lasciandoci un esempio, affinché seguitate le sue orme.

22 «Egli non commise alcun peccato e non fu trovato alcun inganno nella sua bocca»,

23 Oltraggiato, non rispondeva con oltraggi; soffrendo, non minacciava, ma si rimetteva nelle mani di colui che giudica giustamente.

24 Egli stesso portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, affinché noi, morti al peccato, viviamo per la giustizia; e per le sue lividure siete stati guariti.

25 Eravate infatti come pecore erranti, ma ora siete tornati al pastore e custode delle anime vostre.

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GESU' CI SALVA MEDIANTE LA SUA OBBEDIENZA
Romani 5: 6-20;
6 Infatti, mentre noi eravamo ancora peccatori, Cristo morì per gli empi nel tempo stabilito. 7 Ora, a stento si trova chi sia disposto a morire per un giusto; forse ci può essere chi ha il coraggio di morire per una persona dabbene. 8 Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi. 9 A maggior ragione ora, giustificati per il suo sangue, saremo salvati dall'ira per mezzo di lui. 10 Se infatti, quand'eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. 11 Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio, per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, dal quale ora abbiamo ottenuto la riconciliazione.
12 Quindi, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e con il peccato la morte, così anche la morte ha raggiunto tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato. 13 Fino alla legge infatti c'era peccato nel mondo e, anche se il peccato non può essere imputato quando manca la legge, 14 la morte regnò da Adamo fino a Mosè anche su quelli che non avevano peccato con una trasgressione simile a quella di Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire.
15 Ma il dono di grazia non è come la caduta: se infatti per la caduta di uno solo morirono tutti, molto di più la grazia di Dio e il dono concesso in grazia di un solo uomo, Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti gli uomini. 16 E non è accaduto per il dono di grazia come per il peccato di uno solo: il giudizio partì da un solo atto per la condanna, il dono di grazia invece da molte cadute per la giustificazione. 17 Infatti se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di quel solo uomo, molto di più quelli che ricevono l'abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo del solo Gesù Cristo.
18 Come dunque per la colpa di uno solo si è riversata su tutti gli uomini la condanna, così anche per l'opera di giustizia di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione che dà vita. 19 Similmente, come per la disobbedienza di uno solo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l'obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti.
20 La legge poi sopraggiunse a dare piena coscienza della caduta, ma laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia, 21 perché come il peccato aveva regnato con la morte, così regni anche la grazia con la giustizia per la vita eterna, per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore.

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GESU' HA CONDANNATO IL PECCATO
Romani 8: 1-4;
1 Non c'è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù.
 2 Poiché la legge dello Spirito che dà vita in Cristo Gesù ti ha liberato dalla legge del peccato e della morte. 3 Infatti ciò che era impossibile alla legge,
 perché la carne la rendeva impotente, Dio lo ha reso possibile: 
mandando il proprio Figlio in una carne simile a quella del peccato e in vista
 del peccato, egli ha condannato il peccato nella carne, 4 perché la giustizia
 della legge si adempisse in noi, che non camminiamo secondo la carne
ma secondo lo Spirito.

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GESU' SANTO INNOCENTE SENZA MACCHIA

Ebrei 2,18;
Infatti proprio per essere stato messo alla prova ed avere sofferto personalmente, è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova.
Ebrei 4:15-16;
15 Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia compatire le nostre infermità, essendo stato lui stesso provato in ogni cosa, a somiglianza di noi, escluso il peccato. 16 Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ricevere misericordia e trovare grazia ed essere aiutati al momento opportuno.

Ebrei 7: 22-28

22 Per questo, Gesù è diventato garante di un'alleanza migliore.
23 Inoltre, quelli sono diventati sacerdoti in gran numero, perché la morte impediva loro di durare a lungo; 24 egli invece, poiché resta per sempre, possiede un sacerdozio che non tramonta. 25 Perciò può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si accostano a Dio, essendo egli sempre vivo per intercedere a loro favore.
26 Tale era infatti il sommo sacerdote che ci occorreva: santo, innocente, senza macchia, separato dai peccatori ed elevato sopra i cieli; 27 egli non ha bisogno ogni giorno, come gli altri sommi sacerdoti, di offrire sacrifici prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo, poiché egli ha fatto questo una volta per tutte, offrendo se stesso. 28 La legge infatti costituisce sommi sacerdoti uomini soggetti all'umana debolezza, ma la parola del giuramento, posteriore alla legge, costituisce il Figlio che è stato reso perfetto in eterno.

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GESU' OBBEDIENTE FINO ALLA MORTE

Filippesi 2,5-11;

5 Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù,
6 il quale, pur essendo di natura divina,
non considerò un tesoro geloso
la sua uguaglianza con Dio;
7 ma spogliò se stesso,
assumendo la condizione di servo
e divenendo simile agli uomini;
apparso in forma umana,
8 umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e alla morte di croce.
9 Per questo Dio l'ha esaltato
e gli ha dato il nome
che è al di sopra di ogni altro nome;
10 perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra;
11 e ogni lingua proclami
che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.
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GESU' NON POTEVA PECCARE
IMPECCABILITA' DI GESU' PROVE

A) - dalla Scrittura: ci consta che Gesù fu 1) immune dal peccato originale: 
«Quello che nascerà da te Santo, si chiamerà il Figlio di Dio» (Lc. 1,35). 

2) fu immune dal peccato attuale: «Le cose che piacciono a Lui, 
faccio sempre» (Gv. 8,29). Fare ciò che vuole il Padre, significa eseguire la sua volontà e non trasgredirla.
 Per cui Gesù poteva ripetere: «Chi di voi mi potrà incolpare di peccato?»
 (Gv. 8, 46). 

S. Paolo dirà che è 
«Pontefice santo, innocente,senza macchia, segregato dai peccatori» (Ebr. 4,15) e S. Pietro: «Che non fece peccato nè si è trovato inganno nella sua bocca»(1, Pt. 2,22). 
Tutti questi passi ed altri ancora ci dicono la sua«impeccanza» 
e al tempo stesso ci fanno intuire che oltre a essere di fatto immune dal peccato, era immune anche dalla possibilità di peccare. 
B) - dai Padri. S. Ippolito (Contra Noet. 17): «È stato fatto ciò che l’uomo è, eccetto il peccato».
S. Cirillo di Alessandria (In Joan. 8, 29): «Ha avuto in sorte l’esimia prerogativa della natura divina e cioè
di non poter peccare».
C) – ragione teologica. Qualunque peccato o anche la semplice possibilità di peccare, costituisce
l’uomo peccatore. Ma la Persona di Cristo, essendo divina non può essere di un peccatore. Dunque in
Cristo non fu né poteva essere il peccato.
Mentre gli Scotisti pongono la ragione della impeccabilità del Cristo nella visione intuitiva (chi
véde Dio non può non amarlo come supremo bene), S. Tommaso e la maggioranza dei Teologi la pongono
nel fatto della Unione Ipostatica. Il merito o demerito delle azioni dipende e ridonda nella persona:
perciò Cristo, essendo Dio non poteva commettere peccato.
Per questo Cristo fu immune anche da ogni imperfezione morale e da ogni moto disordinato
della concupiscenza, anzi non ebbe nemmeno il fornite della concupiscenza.
La concupiscenza e il suo fomite sono una conseguenza del peccato originale. Anche la Madonna è impeccabile e conserva il libero arbitrio.

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L'IMECCABILITA' DI GESU' SECONDO SAN TOMMASO D'AQUINO

Questa in sintesi la risposta del Doctor angelicus:

- Anche se Cristo è stato tentato dal demonio (art. 1) Egli «non assunse in nessun modo la miseria del peccato né originale né attuale» (art. 1, s.c.). E di questo eravamo certi già in precedenza.

- L'Aquinate insegna anche che «in Cristo non c'era il fomite del peccato» dato che «lo Spirito Santo esclude il peccato e l'inclinazione al peccato, implicita nel termine fomite» (art. 2, s.c.).
Per «fomite del peccato» si intende l’«inclinazione dell'appetito sensitivo a oggetti che sono contro la ragione» (art. 2, s.c.), la «ricerca del piacere fuori dell'ordine razionale» (art. 2, a. 2).
La terza soluzione delle difficoltà proposta da san Tommaso mi sembra risolutiva del quesito posto da Solennio: «Una certa fortezza lo spirito la dimostra resistendo alla concupiscenza della carne quando gli si oppone, ma esso dimostra una fortezza maggiore quando la reprime totalmente così da eliminarne le brame disordinate.
Questa era appunto la condizione di Cristo, il cui spirito aveva raggiunto il sommo grado della fortezza. E sebbene egli non abbia dovuto sostenere il combattimento inferiore del fomite, subì però la lotta esterna del mondo e del diavolo, trionfando dei quali meritò la corona della vittoria» (art. 2, a. 3).

Consiglio vivamente, qualora fosse possibile, la consultazione della Summa. È assai raro vi siano questioni analoghe non affrontate da san Tommaso.

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Bibbia Cei

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A cura di Gli insegnamenti di Gesù


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