ARTICOLI E DOCUMENTI CHE DIMOSTRANO LA DIVINITA' DI GESU' CRISTO

lunedì 30 marzo 2009

IL RITORNO DEL SIGNORE GESU' SECONDO LE SACRE SCRITTURE

IL RITORNO DEL SIGNORE GESU' SECONDO LE SACRE SCRITTURE


Caratteristiche del ritorno di Cristo

Subito dopo la partenza fisica di Gesù dal monte degli Ulivi e mentre ancora i suoi discepoli guardavano fissamente verso l'alto con timore e meraviglia, fu loro fatta la seguente promessa: « E come essi avevano gli occhi fissi in cielo, mentr'egli (Gesù) se ne andava, ecco due uomini in vesti bianche si presentarono a loro e dissero: "Uomini Galilei, perché state a guardare verso il cielo? Questo Gesù che è stato tolto da voi ed assunto in cielo, verrà nella medesima maniera che l'avete veduto andare in cielo" » (Atti 1:10-11).

Le parole tradotte « nella medesima maniera » nell'originale sono ancora più precise in quanto dicono « esattamente nella medesima maniera ». Esattamente come è partito fìsicamente, visibilmente e personalmente dalla terra, così egli ritornerà. Così come è partito con le nuvole, così ritornerà.

Il suo ritorno sarà personale, visibile e fisico

L'apostolo Giovanni ha detto: « Ecco, egli viene con le nuvole; ed ogni occhio lo vedrà; lo vedranno anche quelli che lo trafissero, e tutte le tribù della terra faranno cordoglio per lui » (Apocalisse 1:7).

Zaccaria ha predetto il medesimo quadro 500 anni prima della nascita di Cristo: « ... ed essi (gli Ebrei credenti) riguarderanno a me (Gesù), a colui ch'essi hanno trafitto, e ne faran cordoglio come si fa cordoglio per un figliuolo unico... » (Zaccaria 12:10).

Fare cordoglio per colui che è stato trafitto vuoi dire riconoscere Gesù che è stato crocifisso e rigettato. Ciò richiede una drammatica apparizione personale e fisica.

Gesù promise davanti al sommo sacerdote durante il suo processo: «... anzi vi dico che da ora innanzi vedrete il Figliuol dell'uomo sedere alla destra della Potenza (Dio) e venire sulle nuvole del cielo» (Matteo 26:64).

Su questa affermazione si basarono ufficialmente l'accusa di bestemmia e la conseguente condanna a morte. Gesù osò presentarsi come colui che adempiva alle due più note profezie riguardanti la venuta nella gloria del Messia per governare la terra. La prima, pronunciata prima del 1000 a.C., è dei Salmi: « L'Eterno (Dio, il Padre) ha detto al mio Signore (Dio, il Figlio): Siedi alla mia destra finché io abbia fatto de' tuoi nemici lo sgabello dei tuoi piedi » (Salmo 110:1).

La seconda del 550 a.C. circa è di Daniele: « Io guardavo, nelle visioni notturne, ed ecco venire sulle nuvole del cielo uno simile ad un figliuol d'uomo; egli giunse fino al vegliardo, e fu fatto accostare a lui. E gli furono dati dominio, gloria e regno, perché tutti i popoli, tutte le nazioni e lingue lo servissero; il suo dominio è un dominio eterno che non passerà, e il suo regno un regno che non sarà distrutto » (Daniele 7:13-14).

Nessuna meraviglia se alla corte suprema ebraica (il sinedrio) venne il capogiro. Quando Gesù fece la sua fantastica asserzione in una frase molto chiara, delle due una: o buttarsi in ginocchio ed adorarlo, o ucciderlo. Essi scelsero l'ultima soluzione.

La sua venuta sarà improvvisa e sorprendente

Gesù predisse la rapidità del suo ritorno nella maniera seguente: « Perché come il lampo esce da levante e si vede fino a ponente, così sarà la venuta del Figliuol dell'uomo » (Matteo 24:27).

Egli disse ancora: « E allora apparirà nel cielo il segno del Figliuol dell'uomo; ed allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio, e vedranno il Figliuol dell'uomo venire sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria » (Matteo 24:30).

« Infatti, come nei giorni prima del diluvio si mangiava e si beveva, si prendeva moglie e s'andava a marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca, e la gente non si accorse di nulla, finché venne il diluvio che portò via tutti quanti, così avverrà alla venuta del Figlio dell'uomo. Allora due saranno nel campo; l'uno sarà preso e l'altro lasciato; due donne macineranno al mulino: l'una sarà presa e l'altra lasciata. Vegliate, dunque, perché non sapete in quale giorno il vostro Signore verrà. » (Matteo 24:38-42)

Egli sarà in compagnia dei santi

E' importante sottolineare che molti riferimenti al ritorno di Cristo affermano ch'egli verrà sulle « nuvole del cielo ». Noi crediamo che le nuvole si riferiscono alle miriadi di credenti che in vesti bianche ritorneranno con Cristo.
In Ebrei 12:1 si parla dei credenti come di « gran nuvolo di testimoni ». Le nuvole dunque sarebbero i credenti di tutte le epoche della chiesa, voi e io, che ritornano in corpi immortali glorificati e che sono stati in antecedenza rapiti per incontrare Cristo nell'aria per l'ultimo viaggio, prima dei sette anni di tribolazione sulla terra e della resurrezione dei santi dell'Antico Testamento (Apocalisse 19:14).

La parola « santo » indica qualcuno che è messo a parte come possesso di Dio ed è usata per indicare tutti quelli che hanno creduto in Cristo come Salvatore. Questa parola è spesso usata anche per indicare coloro che accompagneranno Cristo nel suo ritorno.

Così diceva Zaccaria parlando della seconda venuta del Messia: « ...e l'Eterno, il mio Dio verrà, e tutti i suoi santi con lui » (Zaccaria 14:5).

L'apostolo Giovanni parla del fatto che i santi che torneranno con Cristo saranno vestiti di « lino fino bianco e puro » (Apocalisse 19:14).
Giovanni spiega il perché del lino bianco: «... e (alla chiesa formata dai credenti che sono stati rapiti) le è stato dato di vestirsi di lino bianco, risplendente e puro: poiché il lino fino sono le opere giuste dei santi » (Apocalisse 19:8).

La sua venuta sarà accompagnata da un giudizio terribile

Quando Gesù venne la prima volta non fu per giudicare il mondo ma per salvarlo. Venne come l'Agnello di Dio che diede la sua vita per togliere il peccato del mondo. L'unica condizione stabilita da Dio era che l'uomo credesse in Cristo come Salvatore. Oggi la porta della grazia è ancora aperta, ma presto, quando tornerà per la seconda volta, Gesù verrà come giudice, per giudicare quelli che hanno respinto il libero dono della salvezza dai peccati. L'uomo avrà dimostrato in maniera inequivocabile di essere meritevole di giudizio.

Secondo Zaccaria saranno radunate « tutte le nazioni per far guerra a Gerusalemme ». Gli Ebrei viventi nella zona saranno sull'orlo dell'annientamento quando Dio darà loro la forza soprannaturale per fuggire. Allora Dio continuerà a lottare per loro e li salverà.

I piedi di Gesù toccheranno la terra là dove l'hanno lasciata sul monte degli Ulivi. L'istante stesso in cui Gesù la toccherà, con un grande terremoto la montagna si dividerà in due. Il gigantesco crepaccio risultante attraverserà il centro della montagna da oriente ad occidente. Ad oriente partirà dalla punta settentrionale del mar Morto e ad occidente arriverà al Mediterraneo (Zaccaria 14).

Zaccaria predice un fatto strano conseguente alla spaccatura della terra. I Giudei credenti che si troveranno a Gerusalemme fuggiranno verso il crepaccio invece di far la cosa più naturale e cioè quella di fuggirne lontano. Essi conosceranno questa profezia e comprenderanno che la grande caverna sarà aperta per loro, in modo che il Signore possa proteggerli dalla terribile distruzione che farà cadere sulle schiere nemiche tutt'intorno.

La natura delle forze che il Signore scatenerà in quel giorno contro gli eserciti radunati nel Medio Oriente è descritta in Zaccaria 14:12: « E questa sarà la piaga con la quale l'Eterno colpirà tutti i popoli che avran mosso guerra a Gerusalemme: la loro carne si consumerà mentre stanno in piedi, gli occhi si struggeranno loro nelle orbite, e la loro lingua si consumerà nella loro bocca. »
Un quadro terrificante, non è vero? Non vi viene da pensare che questo è esattamente ciò che accade a chi è esposto ad un'esplosione termonucleare?

Il paradiso ristabilito

Il regno di Dio sarà caratterizzato da pace vera ed uguaglianza e da una spiritualità e conoscenza universali del Signore. Tutti gli uomini avranno a sufficienza e dimoreranno in sicurezza. La Grande Società che i governanti umani hanno sempre promesso attraverso i secoli e non hanno mai prodotta, finalmente sarà realizzata da Cristo il Signore. I mansueti e non gli arroganti erediteranno la terra (Isaia 11).

Preludio all'eternità

Come è stato ricordato nei capitoli 8 e 9, Daniele ha predetto i quattro grandi regni mondiali che saranno stabiliti nel tempo che va dal sesto secolo a.C. fino alla venuta del Messia. Questi regni sono il Babilonese, il Medo-persiano, il Greco e il Romano, quest'ultimo con la sua nuova forma negli ultimi giorni. Il quinto regno mondiale, che secondo Daniele assoggetterà la rinata forma dell'impero romano, è il regno messianico (Daniele 7:13-27).

Questo regno avrà inizio nel tempo, con sudditi mortali (Apocalisse 20:4-6), durerà 1000 anni; alla fine di questo tempo un gran numero di nazioni daranno inizio ad una ribellione contro Cristo. Il Signore li giudicherà prima che la ribellione raggiunga l'attuale livello di lotta (Apocalisse 20:7-10).

Dopo questo avvenimento tutti gli uomini assumeranno una forma immortale ed anche il regno di Dio, senza cessare d'esistere, cambierà forma e sarà ristabilito in un nuovo cielo e una nuova terra (Apocalisse 21).

La successione degli avvenimenti è chiara negli ultimi capitoli dell'Apocalisse. Innanzi tutto ha luogo il ritorno di Cristo al culmine della più grande guerra di tutti i tempi. Poi Cristo divide i viventi fra credenti e non credenti; i non credenti saranno giudicati e scacciati dalla terra (Apocalisse 20:1-6; cfr. Matteo 25:41-46). Come terzo passo, Cristo stabilisce il regno del millennio e i credenti ne sono i cittadini con l'incarico di popolarlo (Apocalisse 20:11-15; cfr. Matteo 25:31-40). Quarto, alla fine dei mille anni Cristo giudica coloro che si sono ribellati, e cancella completamente i vecchi cieli e la vecchia terra creandone di nuovi (Apocalisse 21; Isaia 65:17; 2 Pietro 3:8-13). Questo è il destino finale di tutte le persone che sono state redente da Cristo.

Quante volte ci siamo chiesto come sarà il cielo? Secondo le indicazioni di brani come Apocalisse 21 e 22 il cielo è un posto reale e meraviglioso. Non vagabonderemo come spiriti disincarnati, suonando l'arpa per l'eternità, come alcune persone immaginano.
Vivremo in eterno alla presenza di Dio, coeredi di Cristo, come re e sacerdoti in eterno, senza più dolore o lacrime.
Conosceremo una gioia immensa e senza fine, circondati da una terra e da un cielo d'indescrivibile bellezza. Pensate al posto più bello che abbiate mai visto, ingranditene la bellezza oltre la vostra capacità di comprensione, immaginate che cosa sarebbe senza morte, malattia, ne altro malanno, e avrete una pallida idea del cielo.

La parola tradotta « nuovo » in Apocalisse 21:1 significa nuovo nel tipo e nell'ordine, e non soltanto nuovo riguardo al tempo. Pietro descrive il processo che Dio userà per rinnovare il cielo e la terra ora esistenti: « Ma il giorno del Signore verrà come un ladro; in esso i cieli passeranno stridendo, e gli elementi infiammati si dissolveranno, e la terra e le cose che sono in essa saranno arse. Poiché dunque tutte queste cose hanno da dissolversi, come non dovreste voi avere una condotta santa e pia, mentre aspettate e affrettate la venuta del giorno di Dio, a motivo del quale i cieli infuocati si dissolveranno, e gli elementi infiammati si struggeranno? Ma, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abiti la giustizia » (2 Pietro 3:10-13).



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giovedì 12 marzo 2009

Il mistero di: " Padre, perdona ad essi, perché non sanno quello che fanno! "


STUDIO BIBLICO

Il mistero di: " Padre, perdona ad essi, perché non sanno quello che fanno! "

Analisi di Martino Gerber e Giuliano Lattes studiosi biblisti




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Il passo del V.Luca: 23,34 " Padre, perdona ad essi, perché non sanno quello che fanno! "
manca in vari e auterevolissimi codici, compreso quello Vaticano, ma la maggioranza delle
edizioni moderne riporta la frase. Sembra che in alcuni codici antichi sia stata soppressa,
per non favorire eretiche interpretazioni.
Il passo ci viene trasmesso solo nel Vangelo di Luca, lo scriba mansuetudinis Christi.
Comunque la Chiesa di Gerusalemme, conosceva il passo tanto che lo cita anche
S.Stefano mentre viene lapidato, in altra forma ma dallo stesso contenuto.
Atti degli Apostoli: 7,59-60
59Mentre gli scagliavano addosso le pietre, Stefano pregava così: "Signore Gesù, accogli il mio spirito".
60E cadendo in ginocchio, gridò forte: "Signore, non tener conto di questo loro peccato". Poi morì.

Gesù è misercordioso e perdona il peccatore che si converte, comunque dalle Scritture sappiamo che Gesù è severo
sia con il traditore che con coloro che lo vogliono uccidere.

Gesù condanna l'Apostolo traditore Giuda Iscariota.
V.Giovanni: 6,70-71

70Gesù rispose:
- Sono stato io a scegliere voi, i Dodici; eppure, uno di voi è un diavolo.
71Parlava di Giuda, il figlio di Simone Iscariota. Era uno dei Dodici; proprio lui farà arrestare Gesù.

V.Giovanni: 13, 10-11

10Gesù rispose:
- Chi è già lavato non ha bisogno di lavarsi altro che i piedi. È completamente puro.
Anche voi siete puri, ma non tutti.
11Infatti, sapeva già chi lo avrebbe tradito. Per questo disse: "Non tutti siete puri".
V.Giovanni: 13, 18-19

18Io non parlo per tutti voi: conosco gli uomini che ho scelto. Infatti devono realizzarsi queste parole della Bibbia:
Colui che mangia il mio pane si è ribellato contro di me. 19Ve lo dico ora, prima che accada; così, quando accadrà,
voi crederete che IO SONO.
V.Giovanni: 13, 21-22

21Gesù parlò così, ed era molto turbato. Poi disse: "Io vi assicuro che uno di voi mi tradirà".
22I discepoli si guardarono gli uni gli altri, perché non capivano di chi parlava.
V.Giovanni: 17, 12


12"Quando ero con loro, io li proteggevo. Per questo tu me li hai dati. Io li ho protetti, e nessuno di loro si è perduto,
tranne quello che doveva perdersi, realizzando ciò che la Bibbia aveva predetto.

V.Matteo: 26, 20-25

20Quando fu sera, Gesù si mise a tavola insieme con i dodici discepoli. 21Mentre stavano mangiando disse:
- Io vi assicuro che uno di voi mi tradirà.
22Essi diventarono molto tristi e, a uno a uno, cominciarono a domandargli:
- Signore, sono forse io?
23Gesù rispose:
- Quello che ha messo con me la mano nel piatto, è lui che mi tradirà. 24Il Figlio dell'uomo sta per morire,
così come è scritto nella Bibbia. Ma guai a colui per mezzo del quale il Figlio dell'uomo è tradito.
Per lui sarebbe stato meglio di non essere mai nato!
25Allora Giuda, il traditore, domandò:
- Maestro, sono forse io?
Gesù gli rispose:
- Tu l'hai detto.

Gesù condanna coloro che lo vogliono uccidere.
V.Giovanni: 8,31-59

31Gesù disse a quelli che avevano creduto in lui:
- Se rimanete ben radicati nella mia parola, siete veramente miei discepoli. 32Così conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi.
33Quelli risposero:
- Noi siamo discendenti di Abramo, e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come fai a dire: diventerete liberi?
34Gesù replicò:
- Io vi dichiaro questo: chi pecca è schiavo del peccato. 35Uno schiavo non appartiene alla famiglia per sempre.
Un figlio invece, sì. 36Dunque, se il Figlio vi renderà liberi, sarete veramente uomini liberi.
37Lo so che siete discendenti di Abramo. Eppure cercate di uccidermi perché la mia parola non trova posto in voi.
38Io dico quello che ho visto stando presso il Padre mio. Anche voi, dunque, fate quello che udite da parte del padre vostro.
39Tornarono a dire a Gesù:
- Noi siamo discendenti di Abramo.
Gesù rispose:
- Se siete veramente figli di Abramo, fate opere degne di Abramo! 40Invece, ora cercate di uccidermi,
perché vi ho detto la verità che ho ascoltato da Dio. Abramo non ha mai fatto così! 41Voi non vi comportate come lui, ma come il vostro vero padre.
Essi replicarono:
- Noi non siamo figli bastardi! Abbiamo un solo padre, Dio.
42Gesù disse:
- Se Dio fosse vostro padre, voi mi amereste, perché vengo da Dio. Infatti non sono venuto di mia volontà,
ma Dio mi ha mandato. 43Perché non capite quello che dico? Perché siete incapaci di ascoltare la mia parola.
44Voi avete il diavolo per padre, e vi sforzate di fare ciò che egli desidera. Fin dal principio egli vuole la morte degli uomini,
e non è mai stato dalla parte della verità, perché in lui non c'è verità. Quando dice il falso, esprime veramente se stesso,
perché è bugiardo e padre della menzogna. 45Io invece dico la verità; perciò non mi credete. 46Chi di voi può accusarmi di peccato?
Dunque, se dico la verità, perché non mi credete? 47Ecco: chi appartiene a Dio ascolta le parole di Dio; voi non le ascoltate perché non appartenete a Dio.
48Continuando a discutere con Gesù, quegli Ebrei gli dissero:
- Non abbiamo forse ragione di dire che sei un infedele, un Samaritano, e che sei pazzo?
49Gesù rispose:
- Io non sono pazzo, anzi onoro il Padre mio. Voi invece mi ingiuriate. 50Ma io non cerco la mia gloria.
C'è già un altro che si preoccupa della mia gloria. È lui che giudica queste cose.
51Io vi dichiaro solennemente che chi ubbidisce alla mia parola non vedrà mai la morte.
52Allora i suoi avversari gli dissero:
- Ora siamo sicuri che sei veramente pazzo. Abramo è morto, i profeti sono morti, e tu dici: chi ubbidisce alla mia parola non morirà.
53Sei tu più grande di Abramo nostro padre, che è morto? Anche i profeti sono morti: tu, chi pretendi di essere?
54Gesù rispose:
- Se io volessi dar gloria a me stesso, la mia gloria sarebbe senza valore. Ma chi mi onora è il Padre mio. Voi dite che è il vostro Dio,
55ma non lo conoscete. Io invece lo conosco, e se dicessi il contrario sarei un bugiardo, come voi. Ma io lo conosco,
e metto in pratica la sua parola. 56Abramo, vostro padre, si rallegrò nella speranza di vedere il mio giorno; lo ha visto e si è rallegrato.
57Gli obiettarono:
- Non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abramo?
58Gesù disse:

- Io ve lo dichiaro solennemente: prima che Abramo nascesse, IO SONO.
59Allora presero delle pietre per tirarle contro di lui, ma Gesù si nascose e uscì dal Tempio.

V.Giovanni: 19, 1-16



1Allora Pilato prese Gesù e lo fece frustare. 2I soldati intrecciarono una corona di rami spinosi, gliela misero in testa e gli gettarono sulle spalle un mantello rosso. 3Poi si avvicinavano a lui e dicevano: "Ti saluto, re dei Giudei!" e gli davano schiaffi.
4Pilato uscì un'altra volta dal palazzo e disse:
- Ora ve lo porto qui fuori, perché sappiate che io non trovo nessun motivo per condannarlo.
5Gesù venne fuori, con la corona di spine e il mantello rosso. Pilato disse:
- Ecco l'uomo.
6I capi dei sacerdoti e le guardie lo videro e cominciarono a gridare:
- Crocifiggilo! Mettilo in croce!
Pilato allora disse:
- Prendetelo e mettetelo voi in croce. Per me, non ha fatto nulla di male.
7Essi risposero:
- Noi abbiamo la nostra Legge: secondo la Legge dev'essere condannato a morte, perché ha detto di essere il Figlio di Dio.
8Sentendo queste parole, Pilato si spaventò. 9Entrò di nuovo nel palazzo e disse a Gesù:
- Da dove vieni? - ma Gesù non rispose.
10Allora Pilato gli disse:
- Non dici nulla? Non sai che io ho il potere di liberarti e il potere di farti crocifiggere?
11Gesù replicò:
- Non avresti nessun potere su di me se non ti fosse dato da Dio. Perciò chi mi ha messo nelle tue mani è più colpevole di te.
12Pilato allora cercò in tutti i modi di mettere Gesù in libertà. Ma i suoi accusatori gridavano:
- Se liberi quest'uomo, non sei fedele all'imperatore! Chi si proclama re è nemico dell'imperatore.
13Quando Pilato udì queste parole, fece condurre fuori Gesù. Poi si mise seduto su una tribuna nel luogo chiamato "Lastricato" (in ebraico "Gabbatà"). 14Era la vigilia della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse alla folla:
- Ecco il vostro re!
15Ma quelli gridarono:
- A morte! A morte! Crocifiggilo!
Pilato disse:
- Devo far morire in croce il vostro re?
I capi dei sacerdoti risposero:
- Il nostro re è uno solo: l'imperatore.
16Allora Pilato lasciò Gesù nelle loro mani perché fosse crocifisso.

Nel versetto 19,11 , Gesù condanna i Giudei, ma anche Pilato, il quale ha minor colpa rispetto ai Giudei.

Quindi Gesù condanna i suoi assassini e il traditore.

Il passo lucano " Padre, perdona ad essi, perché non sanno quello che fanno! ",

si riferisce ai soldati romani crocifissori ignari di tutto.

Ma Gesù non vuole la vendetta e risponde alla violenza con misericodia e perdono.

V.Matteo: 26, 47-56


47Mentre Gesù ancora parlava con i discepoli arrivò Giuda, uno dei Dodici, accompagnato da molti uomini armati di spade e di bastoni. Erano stati mandati dai capi dei sacerdoti e dalle altre autorità del popolo.
48Il traditore s'era messo d'accordo con loro. Aveva stabilito un segno e aveva detto: "Quello che bacerò, è lui. Prendetelo".
49Intanto Giuda si avvicinò a Gesù e disse: "Salve, Maestro!". Poi lo baciò. 50Ma Gesù gli disse: "Amico, si faccia quello che sei venuto a fare".
Quelli che erano venuti insieme a Giuda si fecero avanti, presero Gesù e lo arrestarono.
51Allora uno di quelli che erano con Gesù tirò fuori una spada e colpì il servo del sommo sacerdote, staccandogli un orecchio.
52Ma Gesù gli disse: "Rimetti la spada al suo posto! Perché tutti quelli che usano la spada moriranno colpiti dalla spada. 53Che cosa credi? Non sai che io potrei chiedere aiuto al Padre mio e subito mi manderebbe più di dodici migliaia di angeli? 54Ma in questo caso non si compirebbero le parole della Bibbia. Essa dice che deve accadere così".
55Poi Gesù disse alla folla: "Siete venuti a prendermi con spade e bastoni, come se fossi un delinquente! Tutti i giorni stavo seduto nel Tempio a insegnare, e non mi avete mai arrestato. 56Ebbene, tutto questo è avvenuto perché si compia quel che hanno detto i profeti nella Bibbia".
Allora tutti i discepoli lo abbandonarono e fuggirono.


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martedì 10 marzo 2009

GESU' CI AMA E VUOLE ESSERE AMATO


CENTRO ANTI-BLASFEMIA

GESU' CI AMA E VUOLE ESSERE AMATO






Analisi di Martino Gerber e Giuliano Lattes studiosi Biblisti


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Dalle Scritture sappiamo che Gesù ci ama tanto,
si tanto da morire in croce per noi.
Dalle Scritture possiamo imparare il modo in cui Gesù vuole essere amato da noi.

COSA FARE PER ESSERE DEGNI DI GESU'

V.Matteo: 10, 37-9
37"Chi ama suo padre o sua madre più di quanto ama me, non è degno di me; chi ama suo figlio o sua figlia più di me,
non è degno di me. 38Chi non prende la sua croce e non viene dietro a me, non è degno di me.
39Chi cerca di conservare la sua vita la perderà; chi è pronto a sacrificare la propria vita per me, la ritroverà.

COSA FARE PER ESSERE COME FRATELLI PER GESU'

V.Matteo: 12, 46-50
46Gesù stava parlando alla folla. Sua madre e i suoi fratelli volevano parlare con lui, ma erano rimasti fuori. 47Un tale disse a Gesù:
- Qui fuori ci sono tua madre e i tuoi fratelli che vogliono parlare con te.
48Gesù a chi gi parlava rispose:
- Chi è mia madre? e chi sono i miei fratelli? 49Poi, con la mano indicò i suoi discepoli e disse:
- Guarda: sono questi mia madre e i miei fratelli: 50perché se uno fa la volontà del Padre mio che è in cielo,
egli è mio fratello, mia sorella e mia madre.

COSA DOBBIAMO FARE PER ESSERE SALVATI DA GESU'

V.Matteo: 19,16-30
16Un tale si avvicinò a Gesù e gli domandò:
- Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?
17Ma Gesù gli disse:
- Perché mi fai una domanda su ciò che è buono? Dio solo è buono. Ma se vuoi entrare nella vita eterna ubbidisci ai comandamenti.
18Quello chiese ancora:
- Quali comandamenti?
Gesù rispose:
- Non uccidere;
Non commettere adulterio;
Non rubare;
Non dire il falso contro nessuno;
19Rispetta tuo padre e tua madre;
Ama il prossimo tuo come te stesso.
20Quel giovane disse:
- Io ho sempre ubbidito a tutti questi comandamenti: che cosa mi manca ancora?
21E Gesù gli rispose:
- Per essere perfetto, va', vendi tutto quello che hai, e i soldi che ricavi dalli ai poveri. Allora avrai un tesoro in cielo. Poi, vieni e seguimi.
22Ma dopo aver ascoltato queste parole, il giovane se ne andò triste, perché era molto ricco.
23Allora Gesù disse ai suoi discepoli: "Vi assicuro che difficilmente un ricco entrerà nel regno di Dio.
24Anzi, vi assicuro che se è difficile per un cammello passare attraverso la cruna di un ago,
è ancor più difficile che un ricco possa entrare nel regno di Dio".
25I discepoli rimasero molto meravigliati di quel che avevano sentito e dissero:
- Ma allora chi potrà mai salvarsi?
26Gesù li guardò e rispose:
- Per gli uomini è una cosa impossibile, ma per Dio tutto è possibile.
27Allora parlò Pietro e disse:
- E noi? Noi abbiamo abbandonato tutto per venire con te. Che cosa dobbiamo aspettarci?
28Gesù rispose:
- Io vi assicuro che nel nuovo mondo, quando il Figlio dell'uomo starà sul suo trono glorioso,
anche voi che mi avete seguito starete su dodici troni per giudicare le dodici tribù d'Israele.
29E tutti quelli che, per causa mia, hanno abbandonato fratelli e sorelle, padre e madre, case o campi...
riceveranno cento volte di più e avranno in eredità la vita eterna. 30Molti che ora sono i primi saranno gli ultimi;
e molti che ora sono gli ultimi saranno i primi.

COSA FARE PER ESSERE SEMPRE CON GESU'

V.Giovanni: 14, 14-31
15Se mi amate, osserverete i miei comandamenti. 16Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro difensore che starà sempre con voi,
17lo Spirito della verità. Il mondo non lo vede e non lo conosce, perciò non può riceverlo. Voi lo conoscete, perché è con voi e sarà con voi sempre.
18Non vi lascerò orfani, tornerò da voi. 19Fra poco il mondo non mi vedrà più, ma voi mi vedrete, perché io ho la vita e anche voi vivrete.
20In quel giorno conoscerete che io vivo unito al Padre, e voi siete uniti a me e io a voi. 21Chi mi ama veramente,
conosce i miei comandamenti e li mette in pratica. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio; anch'io l'amerò e mi farò conoscere a lui.
22Giuda (non l'Iscariota) gli disse:
- Signore, perché vuoi farti conoscere a noi e non al mondo?
23Gesù rispose:
- Se uno mi ama, metterà in pratica la mia parola, e il Padre mio lo amerà. Io verrò da lui con il Padre mio e abiteremo con lui.
24Chi non mi ama non mette in pratica quello che dico. È la parola che voi udite non viene da me ma dal Padre che mi ha mandato.
25Vi ho detto queste cose mentre sono con voi. 26Ma il Padre vi manderà nel mio nome un difensore: lo Spirito Santo.
Egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quel che ho detto. 27Vi lascio la pace, vi do la mia pace.
La pace che io vi do non è come quella del mondo: non vi preoccupate, non abbiate paura. 28Avete sentito quel che vi ho detto prima:
Me ne vado, ma poi tornerò da voi. Se mi amate, dovreste rallegrarvi che io vada dal Padre, perché il Padre è più grande di me.
29Tutto questo ve l'ho detto prima, perché quando accadrà abbiate fede in me. 30Non parlerò più a lungo con voi, perché viene Satana,
il dominatore di questo mondo. Egli non ha potere su di me, 31ma il mondo deve capire che io amo il Padre e che faccio esattamente come mi ha comandato.

Citazioni Bibbia Tilc

http://groups.google.com/group/centro-anti-blasfemia?hl=it

PERCHE' AGNELLO ?






Perchè un agnello?

Simbolo di purezza, dolcezza, innocenza, semplicità e ubbidienza, l'agnello è da sempre considerato l'animale sacrificale per eccellenza. Di più. Persino l'immagine del Cristo, la crocifissione e il venerdì santo, evocano il sacrificio dell'agnello preparato per la pasqua ebraica.
L'esodo è un testo che spiega l'uso cristiano del simbolo. Ad un certo punto Giovanni Battista esclama, vedendo Gesù: "Ecco l'agnello di Dio che toglie i peccati del mondo".
Anche il cristianesimo primitivo parla di Gesù come di un agnello. Quando ricorda una profezia dell'Antico Testamento in cui Isaia annuncia un Messia dolente, rappresentato da un agnello condotto al macello ("Come una pecora è stato condotto al macello, come un agnello muto dinnanzi a colui che lo tosa non apre bocca").

Nell'Apocalisse si nomina per 28 volte la parola agnello per indicare Cristo. Per evitare confusioni di culti e credenze, decisamente possibili viste le analogie dei simboli, un Concilio tenuto a Costantinopoli nel 692 impose all'arte cristiana di rappresentare il Cristo in croce non più sotto forma dell'agnello affiancato da sole e luna, ma in forma umana.
Neppure va dimenticato il ruolo salvifico del suo sangue presso gli ebrei d'Egitto, che lo usarono per contrassegnare le loro porte prima dello sterminio. Il popolo ebraico, in origine nomade, era grande allevatore di bestiame. Il suo insediamento in Palestina non troncò questa attività e quindi l'agnello rimase alla base dei diversi simbolismi.
Ecco perchè l'agnello (o la pecora) rappresenta l'israelita, membro del gregge di Dio, che pascola sotto la guida dei pastori.


http://digilander.libero.it/crpd/archivio/documenti/perche_un_agnello.htm

GESU' L'AGNELLO DI DIO IL SALVATORE DEL MONDO


EBREI PER GESU'

GESU' L'AGNELLO DI DIO IL SALVATORE DEL MONDO

Riflessione di Simone Oren esperto nelle Sacre Scritture

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Dall'Angelo del Signore sappiamo che Gesù è nato in questo mondo
per salvare il suo popolo dai suoi peccati.


"Giuseppe, discendente di Davide, non devi aver paura di sposare Maria,
la tua fidanzata: il bambino che lei aspetta è opera dello Spirito Santo.
Essa partorirà un figlio e tu gli metterai nome Gesù, perché lui salverà il suo popolo da tutti i suoi peccati".
(Matteo; 1: 20-21)
Gesù era senza peccato, ma quando venne il tempo si recò da Giovanni il Battezzatore,
con umiltà, ma Giovanni in virtù dello Spirito Santo, sapeva che Gesù era senza peccato e Santo
e non voleva battezzarlo.

In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne fino al fiume Giordano e si avvicinò a Giovanni per farsi battezzare da lui.
Ma Giovanni non voleva e cercava di convincerlo dicendo: - Sono io che avrei bisogno di essere battezzato da te; e tu invece vieni da me?
Ma Gesù rispose:
Lascia fare, per ora. Perché è bene che noi facciamo così la volontà di Dio sino in fondo.
Allora Giovanni accettò.
(Matteo; 3: 13-15)

Comunque Gesù risalì subito dall'acqua, perché non aveva peccati da confessare.

Appena battezzato, Gesù usci dall'acqua. All'improvviso il cielo si aprì, ed egli vide lo Spirito di Dio il quale,
come una colomba, scendeva su di lui.
E dal cielo venne una voce: "Questo è il Figlio mio, che io amo. Io l'ho mandato".
(Matteo; 3: 16-17)

Qualche giorno dopo Giovanni testimonierà che Gesù è il Messia il Figlio di Dio.

Il giorno dopo, Giovanni vede Gesù venire verso di lui, e dice: "Ecco l'Agnello di Dio che prende su di sé il peccato del mondo.
parlavo di lui quando dicevo: dopo di me viene uno che è più grande di me, perché esisteva già prima di me.
Anch'io non lo conoscevo, tuttavia Dio mi ha mandato a battezzare con acqua, per farlo conoscere al popolo d'Israele".
Poi Giovanni portò questa testimonianza: "Ho visto lo Spirito di Dio scendere come colomba dal cielo, e rimanere sopra di lui.
Anch'io non lo conoscevo quando Dio mi mandò a battezzare con acqua, ma Dio mi disse:
"Vedrai lo Spirito scendere e fermarsi su un uomo - è lui che battezzerà con Spirito Santo".
Ebbene, io l'ho visto accadere, e posso testimoniare che Gesù è il Figlio di Dio".
Il giorno seguente Giovanni era di nuovo là con due dei suoi discepoli. passò Gesù.
Giovanni lo guardò e disse: "Ecco l'Agnello di Dio".
(Giovanni; 1: 29-36)

Gesù insegnò che era il Pane Celeste.

Io sono il pane che dà la vita. I vostri antenati, nel deserto, mangiarono la manna e poi morirono ugualmente;
invece, il pane venuto dal cielo è diverso: chi ne mangia non morirà.

Io sono il pane, quello vivo, venuto dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà per sempre.
Il pane che io gli darò è il mio corpo, dato perché il mondo abbia la vita.
( Giovanni; 6: 48- 51)

Gesù poi la notte che fù tradito celebrò la Pasqua con i suoi Apostoli e completò l'insegnamento di questa verità.

Quando venne l'ora per la cena pasquale, Gesù si mise a tavola con i suoi apostoli. Poi disse loro:
"Ho tanto desiderato fare questa cena pasquale con voi prima di soffrire. Vi assicuro che non celebrerò più la Pasqua,
fino a quando non si realizzerà nel regno di Dio". Poi Gesù prese un calice, ringraziò Dio e disse:
"Prendete questo calice e fatelo passare tra di voi. Vi assicuro che da questo momento non berrò più vino fino a quando non verrà il regno di Dio".
Poi prese il pane, fece la preghiera di ringraziamento, spezzò il pane, lo diede ai suoi discepoli e disse:
"Questo è il mio corpo, che viene offerto per voi. Fate questo in memoria di me". Allo stesso modo,
alla fine della cena, offrì loro il calice, dicendo: "Questo calice è la nuova alleanza che Dio stabilisce per mezzo del mio sangue, offerto per voi".
(Luca; 22: 14-20)

Citazioni Bibbia Tilc

http://groups.google.com/group/ebrei-per-gesu?hl=it

L'IPECCABILITA' DI GESU'


CENTRO ANTI-BLASFEMIA

L'IMPECCABILITA' DI GESU'


Analisi di Martino Gerber e Giuliano Lattes studiosi biblisti

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Gesù ha sofferto tanto; persecuzioni, incomprensioni, tradimento, arresto,
processo, flagellazione, crocifissione e morte, le soffernze sono prove,
ma non sono tentazioni.
La tentazione è una spinta a commettere il peccato, a trasghedire la legge Divina.

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LE TENTAZIONI DI GESU'

Gesù ha affrontato diverse tentazioni, il demonio nel deserto; V.Matteo: 4, 1-11,
scribi e farisei che lo volevano mettere alla prova; V.Matteo: 16, 1; 22, 15,
e perfino il suo Apostolo Pietro si è fatto strumento di tentazione; V,Matteo: 16, 22-23.
Perfino Gesù era provocato quando si trovava in croce; V.Matteo: 27, 39-44.
Comunque tutte queste tentazioni sono tentazioni esterne, non provengono dall' interno
del Signore Gesù, ma dall'esterno, da altre persone e circostanze.
Infatti Gesù insegna che le tentazioni interiori sono peccato; V.Matteo: 5, 27-30;
15, 18-20.
Se le tentazioni interiori sono peccato, Gesù non poteva averle, perché Gesù non poteva
peccare.
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Dalla Scrittura: ci consta che Gesù fu immune dal peccato originale:
«Quello che nascerà da te Santo, si chiamerà il Figlio di Dio» V.Luca: 1,35.
Fu immune dal peccato attuale: «Le cose che piacciono a Lui, faccio sempre» V.Giovanni: 8,29.
Fare ciò che vuole il Padre, significa eseguire la sua volontà e non trasgredirla. Per cui Gesù poteva ripetere:
«Chi di voi mi potrà incolpare di peccato?» V.Giovanni: 8, 46.
S. Paolo dirà che Gesù è «Pontefice santo, innocente, senza macchia, segregato dai peccatori» E.Ebrei: 4,15;
e S. Pietro: «Che non fece peccato nè si è trovato inganno nella sua bocca» 1, Pietro: 2,22.
Tutti questi passi ed altri ancora ci dicono la sua «impeccanza» e al tempo stesso ci fanno intuire che oltre
a essere di fatto immune dal peccato, era immune anche dalla possibilità di peccare.

Dai Padri sappiamo;
S. Ippolito (Contra Noet. 17): «È stato fatto ciò che l’uomo è, eccetto il peccato».
S. Cirillo di Alessandria (In Joan. 8, 29): «Ha avuto in sorte l’esimia prerogativa della natura divina e cioè
di non poter peccare».
Qualunque peccato o anche la semplice possibilità di peccare, costituisce
l’uomo peccatore. Ma la Persona di Cristo, essendo divina non può essere di un peccatore. Dunque in
Cristo non fu né poteva essere il peccato.

Mentre gli Scotisti pongono la ragione della impeccabilità del Cristo nella visione intuitiva
(chi véde Dio non può non amarlo come supremo bene),
S. Tommaso e la maggioranza dei Teologi la pongono
nel fatto della Unione Ipostatica. Il merito o demerito delle azioni dipende e ridonda nella persona:
perciò Cristo, essendo Dio non poteva commettere peccato.


San Tommaso d’Aquino affronta la questione nell’articolo 15 della parte III della Summa Theologiae.

Questa in sintesi la risposta del Doctor angelicus: Anche se Cristo è stato tentato dal demonio,
Egli «non assunse in nessun modo la miseria del peccato né originale né attuale» .
San Tommaso d’Aquino ; «Una certa fortezza lo spirito la dimostra resistendo alla concupiscenza della carne quando gli si oppone,
ma esso dimostra una fortezza maggiore quando la reprime totalmente così da eliminarne le brame disordinate.
Questa era appunto la condizione di Cristo, il cui spirito aveva raggiunto il sommo grado della fortezza.
E sebbene egli non abbia dovuto sostenere il combattimento inferiore del fomite, subì però la lotta esterna del mondo e del diavolo,
trionfando dei quali meritò la corona della vittoria» .
L'Aquinate insegna anche che «in Cristo non c'era il fomite del peccato» dato che «lo Spirito Santo esclude il peccato e l'inclinazione al peccato,
implicita nel termine fomite» .
Per «fomite del peccato» si intende l’«inclinazione dell'appetito sensitivo a oggetti che sono contro la ragione» ,
la «ricerca del piacere fuori dell'ordine razionale» .

Per questo Cristo fu immune anche da ogni imperfezione morale e da ogni moto disordinato
della concupiscenza, anzi non ebbe nemmeno il fornite della concupiscenza.
La concupiscenza e il suo fomite sono una conseguenza del peccato originale.

Infine Gesù non poteva peccare per la semplice ragione che Egli è PERSONA DIVINA.


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